Instant of Change, 17–22 Aprile 2023
Instant of Change è il momento in cui il design incontra l’arte, in un unico oggetto. Tre materiali nobili si uniscono per dare vita a un’opera frutto della creatività dello studio Finemateria. Un’esperienza che unisce Ceramiche Caesar, QuadroDesign e Rexa presso lo showroom Mo.1950, in via Molino delle Armi 14. Dal 17 al 22 Aprile 2023, dalle 10 alle 20.
Quando il design incontra l’arte, un’idea di progetto diviene un volume toccabile ed utilizzabile. Così i Finemateria, designer italiani, disegnano e pensano un oggetto che invita l’utente ad interagire con esso e con il prossimo: “Tutti i materiali si toccheranno, le persone li toccheranno, creando dal punto di vista sensoriale e tattile un’interazione molto profonda”. I tre materiali mutano in un unico oggetto fondendosi per capacità ed abilità, giocando insieme in una serie ripetuta di mosse che aggregano, uniscono e divertono.
1. Tris è un oggetto, un’idea di progetto, un’opera unica.
2. Tris rappresenta tre dimensioni, la terza edizione di The Instant of Change, l’unione di tre materiali differenti e tre aziende differenti, Ceramiche Caesar, QuadroDesign e Rexa.
3. Tris è sia nel gioco, sia nell’unione delle persone.
Intervista a Gianluca Sigismondi e Stefano Bassan, di Elisabetta Donati De Conti
Edito da Luca A. Caizzi
EDDC: Per The Instant of Change 2023, che sarà ospitata negli spazi di Mo.1950, avete deciso di lavorare sul tema del gioco, di sviluppare quindi un concept che è molto aggregativo, inclusivo e che rimanda a dei momenti di condivisione. Come mai sono importanti per voi questi valori? Come mai avete deciso di lavorare proprio su questo in questo periodo?
SF: È la prima volta che realizziamo un progetto che unisce diversi materiali prodotti da aziende così diverse tra di loro. Proprio ragionando su questa unione, abbiamo deciso di puntare sul gioco come azione che possa distrarre, che renda informale il momento del Salone del Mobile, per favorire il divertimento, il dialogo e l’incontro e per creare i presupposti per sviluppare il proprio lavoro. Da sempre storicamente il gioco favorisce il dialogo che mette a confronto più persone.
EDDC: Per realizzare Tris, avete reso 3D un oggetto che si gioca su carta, in bidimensionale. Questo crea già un nuovo input, un nuovo approccio alla materia ed ai materiali. Come è andato il dialogo con le aziende? Come è stato il processo? Che cosa avete scoperto?
SF: Abbiamo scoperto molte cose, ma non solo dal lato materiale, soprattutto dal punto di vista aziendale e produttivo dei materiali. Abbiamo capito quanto sia differente il processo di nascita, quanto l’istante del cambiamento da materia prima a materiale sia diverso tra le aziende. Alla base di questo oggetto, di questo gioco, la parte che favorirà il rialzamento è fatta in gres porcellanato di Ceramiche Cesar. Durante la visita nei loro impianti produttivi, abbiamo potuto apprezzare un approccio industriale, seriale, perfettamente armonico e studiato. Questo approccio ci ha sfidato a cercare un segno che potesse smuovere questa serialità, che potesse elevare il concetto di modulo singolo, di lastra, di grande piastrella, creando un volume composto da tanti piccoli pezzi. I tecnicismi ed il cambiamento risiederanno nella messa in opera di queste diverse parti a creare la base del nostro tavolo.
EDDC: Invece con Rexa com’è andata?
SF: Con Rexa abbiamo vissuto un’esperienza differente, incontrando una linea produttiva flessibile e aperta al dialogo al fine di favorire una progettualità in un’ottica più artigianale. Partendo sempre da lastra, questa volta però in Corian, abbiamo potuto sperimentare la forma preferendo una linea più morbida e tondeggiante grazie alle sue caratteristiche tecniche. Quindi abbiamo deciso subito di preferire una direzione plastica, termoformando, andando a creare un volume etereo, un volume molto morbido che gioca, che contrasta gli spigoli e le unioni del grès porcellanato alla base. La parte superiore, l’ultimo elemento di questo tavolo, e se vogliamo proprio quello che va a costituire l’unico elemento ripetuto nell’oggetto: sono le pedine. Ogni tavolo da tris avrà nove pedine, realizzate in questo caso con QuadroDesign in acciaio. Le pedine avranno una doppia faccia, una rappresenterà il cerchio, la seconda la croce.
SF: Con QuadroDesign abbiamo sperimentato ed introdotto nel processo produttivo un ulteriore metodo di creazione e cioè la fresatura che ci ha permesso di spaziare nelle linee e nelle forme, potendo dimostrare come oggetti così rigidi, statuari e solidi apparentemente possono contenere all’interno della loro composizioni, riflessi, angoli e spazi comodi e morbidi. I tre materiali quindi mutano in un unico oggetto fondendosi per capacità ed abilità, giocando insieme in una serie ripetuta di mosse che aggregano, uniscono e divertono. Abbiamo parlato di tagli, giunture, di termoformatura e quindi anche di modificazioni gentili verso la morbidezza e poi di fresature. Sono veramente tantissime lavorazioni diverse che si incontrano in uno stesso oggetto e con proporzioni anche talvolta dissonanti. Questa estrusione che poi incontra invece il dettaglio e la minuzia delle pedine.
EDDC: Secondo voi quanto è importante nello sviluppo del linguaggio di un oggetto contemporaneo partire o comunque tenere in considerazione tutti i ragionamenti sulle tecniche di lavorazione innovative e sui materiali che ci sono a disposizione anche per superare certi codici visivi che talvolta sono sedimentati, ma che proprio le lavorazioni tecniche ci consentono di superare?
SF: Diciamo che questo concetto fa parte della nostra pratica come studio. Noi come Finemateria lasciamo largo spazio di racconto di quelli che sono i processi legati alla materia, quindi dalla produzione, alle sensazioni legate dalle lavorazioni e quindi diciamo che il linguaggio e la forma sono il risultato appunto di questi percorsi che avvengono al principio del progetto. La forma è il risultato degli step che sono avvenuti durante il percorso con l’obiettivo finale che non deve essere quello di creare ad ogni costo un nuovo linguaggio estetico ma di andare incontro per esempio a queste aziende che ti danno la possibilità di disegnare e di mettere in pratica la tua capacità.